Emilio Gola
Ingresso della villa “Il Buttero”
1910-1915
Acquarello su cartone, cm 96,5x65,5
Il cancello d’ingresso è quello della casa più amata dall’artista milanese, che a Olgiate si rifugiava per lunghi periodi in un regno di pace dove poteva dipingere per giornate intere. Lasciato aperto, ci invita a entrare nel suo mondo.
(Nel Percorso n.1)
Foto © Bellati Editore
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Emilio Gola
Visione invernale o Mondonico con neve
1900 ca.
Olio su tela, cm 85x126
Da ragazzo Gola visita Parigi, dove scopre l’Impressionismo. Non ne ammetterà mai l’influenza, ma fino al 1900 la sua maniera ne mostra chiari segni. Come nel ciclo di lavori Mondonico sotto la neve in cui accetta la sfida del colore bianco che tanto aveva impegnato Monet, Manet e Renoir.
(Nel Percorso n.5)
Foto © Bellati Editore
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Emilio Gola
Mondonico
1915 ca.
Pastello su carta, cm 64x50
In questo pastello dedicato a un luogo per lui consueto, Gola mette insieme la delicatezza della scuola di Barbizon e la malinconia del Naturalismo Lombardo in una sintesi di morbide luci.
(Nel Percorso n.6)
Foto © Bellati Editore
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Emilio Gola
Presso il ponticello di Mondonico o Paese
1920 circa
Olio su tela, cm 145x195
Il ponticello, dipinto in molte tele, non rappresenta solo un luogo fisico collocato fra le colline della Brianza lecchese, è simbolo di un rito di passaggio, quello dalla vita cittadina alla libertà della natura.
(Nel Percorso n.8)
Foto © Bellati Editore
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Emilio Gola
Alta Brianza o Il Valloncello di Mondonico
1897 circa
Olio su tela, cm 82x126
Verso il finire dell’estate il Valloncello, che Gola ritrasse così tanto da diventarne il nume tutelare, assume toni morbidi e malinconici. La pittura diventa un canto per madre natura e una lavandaia la sua vestale.
(Nel Percorso n.9)
Foto © Bellati Editore
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Emilio Gola
Nel prato
senza data
Olio su tela, cm 124,5x78,5
Immerse nella campagna dove vivono, le tre contadine sono colte in posa dentro un paesaggio solare di grande freschezza pittorica. Gola qui pensa a Van Gogh, che ben conosceva e alla sua tavolozza esplosiva.
(Nel Percorso n.12)
Foto © Bellati Editore
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Emilio Gola
Donne in filanda
senza data
Olio su tela, cm 48,5x61,5
In numerosi soggetti la pittura goliana racconta con attenzione la vita di paese, diventando documento prezioso per ricordare usi e costumi di un territorio. Come in questa scena di lavoro muliebre.
(Nel Percorso n.13)
Foto © Bellati Editore
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Emilio Gola
Il cipresso
1911
Olio su tela, cm 105x81
Gola apprezzava i cipressi per la loro struttura perfetta, capaci in un quadro di trasformarsi nella quinta di un palcoscenico. Il tema di questo albero, che ancora resiste nel giardino del “Buttero”, è ricorrente fin dal 1905.
(Nel Percorso n.14)
Foto © Bellati Editore